IN CAMPO PER LA DIFESA - II tappa a Manta (Cuneo)
«Stiamo lavorando con il governo affinché i 240 milioni di euro che mancano per chiudere i rimborsi della campagna 2022 delle assicurazioni agevolate siano inseriti nella Legge di bilancio che l'esecutivo sta preparando. Ma l'obiettivo è che siano previsti subito, non a dicembre, con un emendamento alla manovra inserito all'ultimo secondo». Questo l'annuncio fatto dal presidente di Asnacodi Italia Albano Agabiti nel suo intervento che ha chiuso la tappa piemontese di "In campo per la difesa", l'evento organizzato da Edagricole e dall'associazione nazionale dei Condifesa che quest'anno si è svolto in luglio a Cassano all'Jonio (Cs) e in ottobre a Manta (Cn).
Circa 400 tra imprenditori agricoli e studenti degli istituti agrari della provincia di Cuneo hanno partecipato alla giornata formativa e divulgativa svoltasi nel centro dedicato alla frutticoltura di Agrion, Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese. Del resto le avversità climatiche, le fitopatie e le crisi di mercato condizionano sempre di più il lavoro degli imprenditori agricoli, tanto da mettere a rischio la tenuta economica delle imprese. Per questo durante la giornata sono state mostrate tutte le soluzioni di difesa attiva e passiva utilizzabili per costruire una strategia di gestione del rischio tagliata su misura in base alle esigenze e alle caratteristiche di ogni azienda.
Il tour in cinque tappe
Si è cominciato con il tour nel frutteto, dove tecnici ed esperti hanno parlato nel dettaglio di nuove varietà e portinnesti, centraline meteo e altri tipi di sensori utili a raccogliere dati che opportunamente elaborati permettono ai sistemi di supporto alle decisioni (Dss) di fornire agli agricoltori consigli utili e tempestivi per rispondere a problemi e criticità meteorologiche o fitopatologiche. E poi le attrezzature per proteggere le colture da grandine, gelo, pioggia e insetti, quindi reti, teli e impianti di irrigazione antibrina. Si è parlato anche di agricoltura di precisione, perché gestire in maniera efficiente la risorsa idrica che scarseggia è importante anche in un territorio circondato da montagne, valli e corsi d’acqua come il Piemonte.
Prima tappa: GENETICA
La ricerca di caratteri di tolleranza/resistenza a fattori abiotici negli ultimi anni riveste sempre più importanza. In attesa di avere la disponibilità di materiali genetici che possano adattarsi alle mutate condizioni climatiche – periodi siccitosi, elevate temperature estive, ritorni di freddo primaverili ecc., oggi appare più realistico puntare su una corretta scelta di portinnesto e varietà nel rispetto della vocazionalità dell’area per realizzare impianti “su misura” per le diverse condizioni pedoclimatiche.
Seconda tappa: FRUTTETO SMART
Rispondere al cambiamento climatico con tecnologie 4.0, specializzate e sostenibili è possibile; specialmente se si impiegano in modo sinergico. Stiamo parlando di centraline agrometeorologiche, sensori suolo, sensori pianta che raccolgono e comunicano dati per i Dss allo scopo di ridurre e ottimizzare l’impiego di fertilizzanti, il numero di trattamenti fitosanitari, le irrigazioni e di conseguenza i tempi e i costi colturali. Sicuramente in un “frutteto smart” non possono mancare reti di copertura e/o impianti agrivoltaici. Questi ultimi, specialmente se installati su serre o a copertura degli impianti, stanno acquisendo sempre maggiore importanza per via delle potenzialità applicative: produzione di energia sostenibile da un lato, protezione delle colture dagli eventi atmosferici dall’altro.
Terza tappa: IRRIGAZIONE
In un contesto climatico caratterizzato da una riduzione delle precipitazioni e un aumento delle temperature, con conseguenti lunghi periodi siccitosi, ormai è chiaro che l’uso sostenibile della risorsa idrica rappresenta l’unico approccio possibile. In frutticoltura, l'irrigazione di precisione è un fattore chiave per massimizzare le rese e ridurre l'incidenza dei costi di produzione.
Quarta tappa: SISTEMI DI DIFESA ATTIVA
Una delle tappe chiave dell’evento è quella dedicata ai sistemi di difesa attiva contro gli eventi atmosferici (piogge, grandinate, vento forte, eccessiva insolazione, gelate tardive). Questi possono essere reti di copertura (antipioggia, antigrandine, antinsetto o multifunzione), ventole e impianti antibrina. Le reti, oltre alla funzione di barriera nei confronti di insetti, pioggia e grandine, a seconda della loro costruzione (quindi tipo di tessitura, colore della fibra e materiale plastico) interagiscono con molti parametri ambientali e/o fisiologici che influenzano la produttività degli impianti: ad esempio, la radiazione luminosa, la temperatura della chioma e dell’umidità relativa, l’efficienza d’uso dell’acqua.
Questo si traduce nella possibilità di mitigare anche gli effetti delle ondate di calore, con riduzione dei fabbisogni irrigui del frutteto. Tutti aspetti da considerare attentamente nella scelta di una rete. A questi si aggiungono i costi, un altro elemento determinante per decidere se investire o meno in un impianto di copertura. Altri mezzi che si sono dimostrati efficaci nella protezione dei frutteti, specialmente contro le gelate tardive, sono l’irrigazione antibrina e le ventole di cui è fondamentale conoscere bene i principi fisici di funzionamento per azionarli tempestivamente.
Quinta tappa: STRUMENTI ASSICURATIVI
Oggi una strategia di gestione del rischio completa si costruisce utilizzando tutti gli strumenti a disposizione: tecnologie applicabili in campo per la difesa attiva, da un lato, e strumenti a tutela del reddito aziendale, come polizze agevolate e fondi mutualistici, dall'altro.
L'evoluzione della gestione del rischio
Nel pomeriggio, dopo il pranzo offerto dagli organizzatori, momento di approfondimento nel quale sono stati protagonisti i temi economici e le assicurazioni. Dopo i saluti del presidente della Fondazione Agrion Giacomo Ballari, del consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo Michelangelo Pellegrino e del sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, Lorenzo Berra della fondazione Agrion ha scattato un'istantanea della frutticoltura piemontese, com'è e come sta cambiando per cercare di adattarsi al nuovo clima e alle richieste del mercato.
A seguire il professor Alessando Palmieri dell'Università di Bologna ha illustrato nel dettaglio l'impatto economico delle coperture antigrandine per actinidieti e meleti, concludendo che per i kiwi le reti antigrandine sono assolutamente consigliabili, inoltre, per quelli a polpa rossa e gialla che hanno una Plv più elevata, sono da valutare anche altri tipi di protezioni. Discorso simile per i meleti, per i quali il costo delle protezioni antigrandine e antinsetto non incide in maniera determinante sulla redditività, anzi, le protezioni danno la garanzia di portare il prodotto a raccolta e con gli standard di qualità chiesti dal mercato.
Tema economico affrontato anche dal punto di vista delle banche, con il direttore dell'area Agribusiness Sud Piemonte e Liguria di Intesa San Paolo Piermario Romagnoli, che ha spiegato come la divisione creata nel 2021 possa aiutare le imprese agricole e agroalimentari a investire. Molto seguito anche l'intervento di Giovanni Razeto, che ha descritto nel dettaglio il funzionamento del fondo mutualistico nazionale contro le avversità catastrofali Agricat, entrato pienamente in funzione nella campagna 2023.
C'è stata poi la testimonianza di un imprenditore agricolo, Gaspare Brero, che ha fatto della gestione del rischio un vero e proprio strumento di lavoro. Brero coltiva 150 ettari di frutteti (pesche, nettarine e susine), la metà dei quali coperti da reti antigrandine. Inoltre, Brero sottoscrive la polizza agevolata che copre dai danni per gelate e grandine. «Impossibile fare frutticoltura senza coperture dai rischi climatici – ha sottolineato – anche se i contributi tardano ad arrivare e le compagnie stanno alzando sempre di più i premi».
A seguire tavola rotonda con i vicepresidenti di Coldiretti e Cia Piemonte Enrico Nada e Stefano Rossotto, il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia, l'assessore regionale all'Agricoltura Marco Protopapa, il direttore di Asnacodi Italia Andrea Berti e la direttrice di Asnacodi Piemonte Aurora Cavallo. Con loro si è discusso dei servizi che le associazioni di categoria offrono agli imprenditori agricoli per aiutarli a gestire i rischi: dalle migliori offerte per le polizze agevolate tramite il sistema Asnacodi ai consigli e ai bollettini meteorologici e fitopatologici, fino ai fondi regionali per l'acquisto di sistemi di difesa attiva.
Alla discussione ha partecipato anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il quale ha ribadito l'importanza di assicurarsi e dotarsi di strumenti per la difesa attiva, ribadendo con una domanda retorica il vantaggio di cui gode il settore agricolo: in quale altro settore economico le assicurazioni contro i rischi d'impresa sono rimborsate per i due terzi?
Grande affluenza di pubblico per la seconda tappa dell’evento “In Campo per la Difesa”, che Asnacodi Italia organizza in collaborazione con Edagricole, svoltasi oggi a Manta (CN) presso la Fondazione Agrion.
Ancora una volta un’importante occasione di trasferimento di conoscenza e confronto per supportare gli imprenditori agricoli a progettare e costruire una strategia di gestione del rischio a 360 gradi.