Gestione del rischio: audizione delegazione conferenza regioni guidata da hausmann in comagri camera
GESTIONE DEL RISCHIO: AUDIZIONE DELEGAZIONE CONFERENZA
REGIONI GUIDATA DA HAUSMANN IN COMAGRI CAMERA
Video al link: http://webtv.camera.it/archivio?id=11814&position=0
5798 - Roma, (agra press) - la conferenza delle regioni e' intervenuta in audizione
alla camera, in commissione agricoltura, in merito all'indagine conoscitiva
parlamentare sulle assicurazioni contro le avversita' atmosferiche. ne da' notizia
un comunicato della conferenza delle regioni, precisando che la delegazione e'
stata guidata dall'assessore del lazio carlo HAUSMANN, che ha consegnato alla
commissione un documento della conferenza. l'assessore HAUSMANN ha
spiegato che "e' assolutamente necessario aggiornare lo strumento del fondo di
solidarieta' nazionale e in particolare i procedimenti della dichiarazione di
calamita'. sono da migliorare tutti gli incentivi e gli strumenti per favorire la stipula
dei contratti assicurativi da parte degli agricoltori. si segnala anche come nel
corso di questi ultimi anni sia aumentato il numero delle polizze assicurative, ma
soprattutto al nord, mentre al sud diminuiscono. tutto cio' avviene nonostante
l'impegno di tutte le regioni verso una misura nazionale di gestione del rischio.
bisogna organizzare e potenziare gli strumenti di prevenzione. in europa accanto
ai classici strumenti di assicurazione agevolata, la nuova politica agricola comune
ha proposto nuovi strumenti di gestione del rischio, riconoscendo l'elemento
prezzo e quindi la volatilita' dei mercati tra i fattori in grado di compromettere la
stabilita' economica delle aziende agricole e delle filiere produttive. ma le regole
attuative comunitarie sono risultate troppo complesse, quindi le regioni italiane
hanno proposto di semplificare le norme. in questo contesto e' da riproporre la
riassicurazione pubblica che potrebbe avere una copertura obbligatoria alle
catastrofi. la mancata compensazione delle ingenti perdite di prodotto
conseguenti alle calamita' e' ricaduta sulla tenuta economica di intere filiere
produttive. le stesse aspettative disattese dall'adozione del regolamento
1305/2013 hanno determinato un progressivo indebolimento dell'intero sistema
assicurativo. con ritardi degli aiuti pubblici e mancati pagamenti a sostegno del
costo polizza si sono registrate importanti criticita' di attuazione delle misure del
rischio. anche la politica di gestione dei rischi necessita quindi di una generale
revisione, ad esempio nelle analisi delle criticita'. le polizze assicurative agevolate
devono essere sottoscritte con l'indicazione di diverse combinazioni di rischio. ma
l'agricoltore non sempre e' interessato ad assicurare troppe avversita' rispetto a
quelle che sono le necessita', anche economiche, della propria azienda agricola. i
consorzi cosi' si ritrovano in una condizione di marginalita' rispetto al mercato
assicurativo, vanificando i benefici dell'associazionismo. le maggiori criticita'
rilevate dagli agricoltori si riscontrano per il 45% nella complessita' amministrativa
e burocratica, compresi i ritardi che si registrano nella corresponsione dei
contributi, per il 30% nei prezzi e franchigie elevati e per il restante 25% per la
mancanza di adeguate informazioni. ora le coperture tradizionali, contratti
assicurativi sulla produzione, risultano meno incentivanti anche per una
progressiva riduzione delle aliquote di contributo, ma con gli ultimi orientamenti
ue possono rappresentare una delle poche strade da seguire per ridurre le
perdite. tra le possibili soluzioni c'e' l'elaborazione del pai, piano assicurativo
(ap) - n. 234 4./..
individuale, ad inizio annata agraria, eliminando la manifestazione di interesse. ma
il pai va riformato e semplificato, analizzando le colture fino al prodotto e non alle
varieta'. vi deve essere anche la possibilita' per le aziende agricole di indicare la
resa aziendale effettiva, come dichiarata dall'assicurando assumendosi la
responsabilita' ed eliminando l'obbligatorieta' di assicurare quella media per zona,
piu' vicina alla realta' produttiva. per le aziende porta seme e per le colture a
contratto in genere sarebbe opportuno prevedere la possibilita' di assicurare
quanto definito nel contratto. si puo' anche prevedere la possibilita' per gli
agricoltori che lo volessero di redigersi il pai o farlo redigere gratuitamente dal
consorzio di difesa. lo stesso tasso presente nel certificato assicurativo va
indicato come uguale al 'parametro'. in tal modo si potrebbe stabilire la reale
spesa assicurativa a carico dell'azienda, eliminando tutte le clausole di
salvaguardia oggi presenti che creano confusione e non permettono di poter
ottenere un conteggio preciso del costo di polizza fino a quando non saranno
pubblicati i parametri contributivi annuali. e' da prevede anche l'aumento
dell'aliquota contributiva a beneficio dell'assicurando e lo stesso numero minimo
di avversita' va ridotto a due. occorre una preliminare verifica sui pacchetti che le
compagnie assicurative propongono ai beneficiari affinche' i premi siano
parametrati quanto piu' favorevolmente per le aziende. cio' puo' attuarsi anche con
un aumento del contributo pubblico sul pagamento dei premi. poi bisogna
sviluppare dei percorsi di conoscenza degli strumenti assicurativi verso gli
agricoltori. vanno anche predisposte delle campagne promozionali utili alla
scoperta del valore dell'associazionismo in agricoltura. in tal senso e' altrettanto
importante strutturare percorsi di sostegno e supporto per le attivita' di
anticipazione, anche attraverso processi di concentrazione e mutualita' nei
confronti delle realta' piu' deboli. ismea puo' svolgere un importante ruolo di
promoter anche per sviluppare un importante progetto di riassicuratore pubblico.
e' necessario sostenere anche l'attivazione dei fondi di mutualizzazione con la
revisione comunitaria della percentuale di perdita della produzione media annua
quale limite per il riconoscimento. e' da rivedere il pagamento del contributo
direttamente al condifesa, come avveniva in passato, su indicazione/consenso del
socio, in modo tale da prevedere un anticipo del contributo spettante da parte del
condifesa al socio. sono da prevedere convenzioni di sincronizzazione dei
sistemi informativi degli enti collettivi di difesa, condifesa, con il sistema
informativo agea al fine di evitare incomprensioni e disallineamenti dei dati e
ritardi nei pagamenti. e' da prevedere l'adozione di modelli unificati per la stima
dei danni, diversificati per prodotto e tipologia di polizza. a tal fine si ritiene utile
che la soglia di rischio assicurabile sia ridotta al 20%, anziche' l'attuale 30%, per
incentivare l'adesione delle aziende agricole. e' da prevedere anche la possibilita'
di attuare strumenti perequativi tra regioni in riferimento alla presenza e
ripetitivita' dei rischi, in modo da eliminare le diseguaglianze nel costo dei premi
tra agricoltori di diversi territori regionali. per quanto riguarda i fondi di mutualita',
previsti a livello a normativo, si ritiene opportuno che siano definiti i soggetti
gestori dei fondi di mutualita', compresi i consorzi di difesa, le regole per la
costituzione dei fondi, compresa anche la forma giuridica da assumere, le regole
per il loro funzionamento. in tal modo si aumenterebbe il livello di concorrenza nel
mercato delle assicurazioni agevolate, con benefici diretti, sia amministrativi che
economici, per le aziende del comparto agricolo".