[COMUNICATO STAMPA] Festival Agri Risk Management 2023 V edizione
Madonna di Campiglio, 20-21 marzo 2023
L’innovazione ci salverà da siccità, inflazione e avversità, ma il clima farà sudare il PIL
Il mondo della gestione del rischio in agricoltura si è dato appuntamento a Madonna di Campiglio dal 20 al 21 marzo per partecipare alla quinta edizione del Festival Agri Risk Management (FARM), un evento organizzato da Co.Di.Pr.A. Trento, Condifesa Bolzano e Asnacodi Italia. Un momento di importante confronto tra gli operatori del settore, ma non solo, per cercare di disegnare nuove strategie e trattorie di futuro all’interno delle quali trovare soluzioni alle sfide che il mondo dell’agricoltura deve affrontare: su tutte siccità e altri estremi climatici, andamenti di mercato complessi ed emergenze fitosanitarie. “Basti pensare l’aumento esponenziale dei costi di produzione, la situazione geopolitica complessa che stiamo vivendo, le fitopatie che colpiscono le campagne dei nostri territori, come flavescenza e scopazzi, e il conclamato cambiamento climatico; secondo i dati del sistema europeo Copernicus Climate Change Service (C3S) stiamo facendo i conti con il secondo inverno più caldo mai registrato prima in Europa dal punto di vista climatologico, con una temperatura superiore di 1,44 °C alla media della stagione 1991-2020; cosi ha raccontato Giovanni Menapace, presidente di Co.Di.Pr.A., durante il suo intervento introduttivo. Un mondo in veloce cambiamento e per restare al passo anche noi dobbiamo procedere con un cambio di approccio – ha concluso Menapace. Problematiche sottolineate anche da Michael Simonini, presidente del Consorzio di difesa di Bolzano, che ha voluto evidenziare come sia “possibile trovare soluzioni innovative anche grazie alla sinergia che si crea tra i vari componenti del nostro mondo, proprio come durante il Festival”.
Sulla necessità di cambiare passo è intervento Albano Agabiti, presidente di Asnacodi Italia, che ha sottolineato come la Politica Agricola Comune 2023-2027 (PAC) sia pienamente in linea con la necessità di trovare soluzioni sempre più efficaci per aumentare la resilienza delle aziende agricole. “Una PAC – ha spiegato Agabiti – che introduce 3 elementi di assoluta novità: le risorse a disposizione della gestione del rischio, l’AgriCAT, il primo fondo mutualistico nazionale a disposizione per tutte le aziende agricole italiane, e l’attenzione verso l’innovazione tecnologica”. Saluti introduttivi chiusi da parte di Alessandro Molinari, Amministratore Delegato e Direttore Generale ITAS Mutua, che ha voluto sottolineare come “il settore agricolo assicurativo privato non possa arrivare da solo a coprire tutte le richieste di rischio e che questa non sarebbe la soluzione più efficiente. I budget assicurativo e riassicurativo non sono stati sufficienti ad accontentare la richiesta del comparto, proprio per questo l’intervento e l’indirizzo pubblico è fondamentale, cosi come lo sarà AgriCAT”.
Conclusi gli interventi introduttivi del convegno “gestione del rischio: costruiamo innovazioni per la sostenibilità” i lavori sono proseguiti con tre momenti distinti, la plenaria introduttiva, seguita da sei workshop e una plenaria conclusiva per riassumere i lavori dei diversi tavoli di lavoro e tirare le fila dell’intero convegno, che hanno permesso di presentare le novità del settore.
Il compito di raccontare come l’Europa sia in prima fila per sviluppare soluzioni al servizio degli agricoltori è stato affidato a Kathrin Rudolf, componente della Commissione Europea, che ha sottolineato l’importanza degli interventi messi in campo a sostegno del settore primario. Dall’esposizione dei dati si è potuto evincere come l’Italia sia leader in questo settore. Elio Catania, Senior Advisor del Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, è intervenuto sottolineando come “il nostro Paese è in una continua turbolenza da almeno 50 anni, siamo in ritardo in termini tecnologici, ma stiamo recuperando. Il ritardo inizia negli anni 2000 – ha continuato Catania – non abbiamo capito l’importanza di Internet, non è stata colta la rivoluzione del web. Andava messo in discussione l’assetto aziendale ma non l’abbiamo fatto. Abbiamo sotto-investito 2 punti di prodotto interno lordo all’anno in innovazione. Da quattro cinque anni recuperiamo, anche grazie agli interventi previsti da industria 4.0. Il mondo agricolo deve saper sfruttare il momento, ne abbiamo le possibilità e la vivacità e qualificata partecipazione ai lavori del FARM lo conferma – ha concluso Catania.
Maurizio Silvi, direttore filiale di Trento della Banca d’Italia, in dialogo con Cosimo Marsella (Banca d’Italia) e Michele Cascarano (Banca d’Italia) ha raccontato quali sono i contributi e le strategie di economia sostenibile che la Banca di Italia ha attivato a supporto del cambiamento che stiamo vivendo.
Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia, ha chiuso la prima parte dei lavori evidenziando l’importanza del trasferimento di conoscenza e dell’innovazione tecnologica. Due focus da sempre al centro del Sistema Asnacodi Italia-Condifesa. “In questo momento di trasformazione è fondamentale per gli agricoltori – ha sottolineato Berti – efficientare le risorse pubbliche, comunicare e instaurare una corretta gestione del rischio che prevede un approccio a 360 gradi. Il settore agricolo rispetto ad altri ha un duplice vantaggio: importanti risorse pubbliche e un approccio di sistema per pianificare e attivare in anticipo le strategie da adottare nei momenti di crisi. Farm, incubatore di futuro, nel corso delle edizioni ha approfondito temi e valutato ipotesi e traiettorie di innovazione che dal giorno seguente sono diventati operatività in una contaminazione di stimoli di cui ai risultati presentati”.
Il convegno è continuato con sei workshop che hanno visto i relatori confrontarsi sui temi caldi del mondo della gestione del rischio e della trasformazione digitale, in particolare, gli oltre 200 partecipanti da tutta Italia, del mondo universitario, della ricerca, di diversi settori pubblici e di società tecnologiche e digital si sono suddivisi in 6 tavoli di lavoro che hanno permesso di sviscerare l’AgriCAT, gli ecosistemi dell’innovazione, le innovative soluzioni digitali, le strategie di trasferimento di conoscenza, il cambiamento climatico e l’accesso al credito, il tutto declinato nel concetto di risk management come innovativo fattore di competitività del settore agroalimentare.
“I temi discussi durante il Festival – ha sottolineato Giulia Zanotelli, assessore dell’agricoltura della Provincia Autonoma di Trento, sono quelli che si affrontano da qualche anno, alcuni hanno trovato risposta altri cercano risorse e appoggi normativi. Risorsa idrica, cambiamenti climatici, fitopatie e capacità di dialogo. Stiamo lavorando per trovare risposte, veramente concrete” – ha concluso l’assessore.
Soluzioni che, hanno concordato tutti i partecipanti del festival, dovranno necessariamente passare attraverso l’innovazione tecnologica e digitale, in primis.
Soluzioni da hacker!
Durante il Festival Agri Risk Management si è tenuta un’hackathon dedicata alle nuove metodologie, che il trasferimento di conoscenza può perseguire per comunicare un epocale cambiamento, e al mondo dei dati: raccoglierli, creare database, usarli e condividerli in totale sicurezza, anche mutuando l’approccio “citizen science” tra gli agricoltori per creare un modello “farmer science”. Guidati da specialisti del settore e da mentor i partecipanti hanno avuto il compito di trovare soluzioni innovative in ambito agricolo e non solo. Le sfide proposte si sono poste l’ambizioso obiettivo di cercare di innovare i diversi settori di riferimento attraverso la contaminazione da altri comparti. Le tre sfide che hanno visto impegnato un nutrito gruppo di giovani, sono state: il modello “Citizen science” per sviluppare strategie di coinvolgimento dell’agricoltore nell’impiego intelligente della risorsa acqua, Fenometeo, un progetto che deve raccogliere dati e, l’ultima, trasferire un cambio di paradigma in modo digital: il Fondo AgriCAT. L’hackathon ha visto vincitori due progetti a parimerito, che hanno vinto un premio del valore di 2.000 euro e la possibilità di sviluppare i progetti presentati. Abbiamo bisogno delle nuove generazioni digitali, per un fondamentale aiuto ad entrare in confidenza con il futuro nel percorso della transizione digitale.
Patrocini concessi alla quinta edizione del Festival Agri Risk Management
L’evento Festival Agri Risk Management ha visto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, il patrocinio del Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, di ISMEA, di ANIA, della Provincia Autonoma di Trento, della Provincia Autonoma di Bolzano, della Ripartizione agricoltura della Provincia di Bolzano, di trentino Invest, di HIT, della Banca di Italia, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Bruno Kessler, dell’Università di Trento, dell’Università di Padova, di Coldiretti Trentino-Alto Adige, di Confagricoltura del Trentino, di CIA Trentino, di APOT, di AISAM e di FISI.
Sponsor della quinta edizione del Festival Agri Risk Management
L’evento è stato permesso grazie al supporto di ITAS (main sponsor), Gpi (sponsor Hackathon), Netafim, Hypermeteo, Radarmeteo, Deda Next, Delta informatica, Gi&Bi, Unicredit, Agrosit, AgriSompo, Studio legale Marchionni & associati, Wedo Group, Commfabrik, Arrigoni, Agrianaunia, Enogis, Khuen fruitprotection, AgriRisk, Asnacodi Servizi, Asnacodi Fondo, Bluarancio, Girlan, Ferrari Trento, Cavit, Rotalnord, Winsport, Distilleria Marzadro, Consorzi Agrari d’Italia, Horeca bevande, Vog, Val Venosta , Melinda, Mas dei Chini, Mannoia Eventi , IBF.